“Territorio disoccupazione zero”: un sistema costoso ma utile, secondo la Corte dei Conti

Istituito per legge nel 2016, questo esperimento, che si basa sull'idea che "nessuno è disoccupato", consente ai territori volontari "da 5.000 a 10.000 abitanti" di creare "imprese orientate all'occupazione" (EBE), che reclutano con contratti a tempo indeterminato persone disoccupate da molto tempo, sottolineano i Saggi.
È stato prorogato nel 2020 e dovrebbe terminare il 30 giugno 2026. Il Parlamento deve decidere in merito alla sua sorte prima di tale scadenza.
Significative risorse umane e finanziarieNel frattempo, la Corte ha deciso di concentrarsi su questo "oggetto singolare" che, alla fine del 2024, riguardava 83 territori, con 86 EBE e "3.290 dipendenti derivanti dalla perdita di posti di lavoro a lungo termine".
Inizialmente, l'idea alla base dell'esperimento era che il denaro raccolto fosse equivalente al costo complessivo del sussidio di disoccupazione, stimato in 18.000 euro a persona all'anno. Tuttavia, sottolinea la Corte, "questa stima è stata smentita" da una relazione ufficiale del 2019.
I Saggi sottolineano che l'esperimento richiede "ingenti risorse, sia umane che finanziarie".
squilibrio finanziarioRilevano uno squilibrio finanziario «evidente», con una spesa di 57,1 milioni di euro nel 2024 per lo Stato (contro i 5,8 milioni del 2017) e 7,5 milioni per i dipartimenti.
"L'importo del finanziamento pubblico nel 2023, confrontato con il numero di dipendenti che beneficiano della sperimentazione in equivalenti a tempo pieno (FTE), mostra un costo annuo di 28.000 euro per FTE", si legge nel rapporto.
Questa cifra è superiore a quella di altri programmi di integrazione, come le società adattate (18.000 euro) o le società di integrazione (12.000).
I Saggi sottolineano anche una "governance atipica". La sperimentazione è stata affidata a un'associazione che gestisce il Fondo Sperimentale Territoriale contro la Disoccupazione di Lunga Durata (ETCLD), il cui monitoraggio da parte delle amministrazioni statali è effettuato "al minimo".
La Corte ritiene inoltre che "sia necessario porre fine alla gestione dei fondi pubblici in questione da parte di un'associazione" e auspica "che tale approccio si integri nelle politiche di diritto comune a favore dell'occupazione".
SudOuest